SANTUARIO DELLA MADONNA IN CAMPAGNA (cenni storici)
Il santuario della Madonna in Campagna venne realizzato per devozione nel 1522, come ricorda la data sul muro esterno dell’abside, conservando una pittura quattrocentesca che raffigura la Madonna del Latte, staccata dal muro originale e posta in opera come pala d’altare.
Quest’immagine, doveva appartenere ad una chiesetta dedicata a S. Nazaro, forse d’epoca longobarda, che in origine sorgeva al posto di quella attuale dedicata alla Madonna.
Nell’immagine sacra la Vergine siede maestosamente su una cattedra lignea e indossa la tradizionale tunica purpurea, alla quale è sovrapposto il manto che le avvolge
il capo. Il Bambino, che indossa una tunica verde adornata con fiordalisi, le siede in grembo e benedice con la mano destra mentre con la sinistra regge un cardellino.
Le pareti dell’edificio furono affrescate nel 1551 con figure di santi che, assieme all’antica Madonna, hanno per comune denominatore quella funzione taumaturgica da sempre attribuita al santuario.
La sacrestia venne fatta costruire per devozione da Giovanni Battista Corte nel 1751, come testimonia l’iscrizione sopra il suo ingresso: DOM SACRARIUM DEVOTIONE IO BAPTE A CVRTE ERRECTVM ANNO MDCCLI (a Dio ottimo e massimo, sacrestia eretta da Giovanni Battista Corte per devozione nell’anno 1751).
Nella primavera del 1933 il prevosto Attilio Barera fece decorare il santuario. La volta fu decorata a tempera sempre nel 1933 da Carlo Pargoletti di Borsano.
Il suo successore, don Paolo Crespi, nel 1937 attuò il restauro esterno della chiesa e fece aggiungere il pronao alla facciata.
L’anno seguente, il prevosto Crespi concluse i lavori facendo incoronare da monsignor Antonio Stoppani, il 24 aprile 1938 con due diademi d’oro lavorato e incastonato di gemme, la Madonna e il Bambino affrescati sopra l’altare.
Un appunto di don Paolo Crespi ricorda che “Il cardinal Schuster, invitato dal prevosto a donare al santuario una preghiera supplica, il 4 maggio 1940 concedeva la grazia”.
La chiesa fu dotata del nuovo campanile nel 1946, con la dedica:I SOLDATI DELLA GUERRA 1940-1945 CLERO E POPOLO A MARIA SS.
Dopo i lavori di restauro, eseguiti dal prof. Bernardo Carli nei mesi di ottobre e novembre 1983, entrando in chiesa si possono ammirare gli affreschi del Cavaliere inginocchiato davanti alla Madonna col Bambino, San Michele Arcangelo, le teste coronate di Davide e Salomone, l’Annunciazione, Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia, San Francesco, San Rocco, San Sebastiano, Santa Liberata, un’altra Caterina d’Alessandria grande e San Donato, quest’ultimo aggiunto nel 1674.
Questo nostro Santuario è nato e si è conservato per il suo legame “popolare”. La gente di Dairago lo ha accolto come un dono dei padri e come un segno di unità tra le famiglie, luogo di semplice invocazione e di sostegno nei momenti difficili.
La figura di Maria è al centro del Santuario e a lei sono stati confidati i più segreti pensieri del cuore, le più nascoste preoccupazioni, ma anche i sogni, le speranze, le cose grandi e belle che fanno sempre nuovo il cammino.