La liturgia è « azione » di « Cristo tutto intero » (« totius Christi »). Coloro che qui la celebrano, al di là dei segni, sono già nella liturgia celeste, dove la celebrazione è totalmente comunione e festa.
L’Apocalisse di san Giovanni, letta nella liturgia della Chiesa, ci rivela prima di tutto un trono nel cielo, e sul trono Uno seduto: « il Signore » (Is 6,1). Poi l’Agnello, « ritto […] come immolato » (Ap 5,6): il Cristo crocifisso e risorto, l’unico Sommo Sacerdote del vero santuario, lo stesso « che offre e che viene offerto, che dona ed è donato ». Infine, il « fiume di acqua viva » che scaturisce « dal trono di Dio e dell’Agnello » (Ap 22,1), uno dei simboli più belli dello Spirito Santo.
« Ricapitolati » in Cristo, partecipano al servizio della lode di Dio e al compimento del suo disegno: le Potenze celesti, tutta la creazione (i quattro esseri viventi), i servitori dell’Antica e della Nuova Alleanza (i ventiquattro vegliardi), il nuovo popolo di Dio (i centoquarantaquattromila), in particolare i martiri « immolati a causa della Parola di Dio » (Ap 6,9), e la santissima Madre di Dio (Donna; Sposa dell’Agnello), infine, « una moltitudine immensa, che nessuno » può contare, « di ogni nazione, razza, popolo e lingua » (Ap 7,9).
È a questa liturgia eterna che lo Spirito e la Chiesa ci fanno partecipare, quando celebriamo nei sacramenti il mistero della salvezza.
È tutta la comunità, il corpo di Cristo unito al suo Capo, che celebra. « Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è “sacramento di unità”, cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei Vescovi. Perciò [tali azioni] appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; i singoli membri poi vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli stati, degli uffici e dell’attuale partecipazione ». Per questo « ogni volta che i riti comportano, secondo la particolare natura di ciascuno, una celebrazione comunitaria con la presenza e la partecipazione attiva dei fedeli, si inculchi che questa è da preferirsi, per quanto è possibile, alla celebrazione individuale e quasi privata degli stessi ».
SANTA MESSA
Lun-Ven 8.30 Sabato 8.30 – 18.00 (vigiliare)
Domenica e festivi: 8.30 – 10.00 – 11.15 – 18.00
Da metà giugno alla seconda domenica di settembre: Domenica e festivi: 8.00 – 10.30
Dal primo sabato di maggio, fino al primo sabato di settembre la santa Messa delle 8.30 è celebrata presso il santuario Madonna in Campagna
SANTO ROSARIO
Sempre 20 min. prima della celebrazione della S. Messa. Il 13 di ogni mese, alle ore 21.00
CONFESSIONI
Generalmente il sabato pomeriggio, dalle 15.00 alle 16.00. In occasione delle Quarantore, festa patronale, altre significative occasioni.
GIORNATA EUCARISTICA
Il primo giovedì di ogni mese (tranne luglio e agosto): Dalle 15.30 alle 18.30, con momenti di preghiera personale e comunitaria.
BATTESIMI (vedi calendario preciso in altra sezione). Generalmente una volta al mese (tranne dicembre e agosto)